Ciclostorica Vintage 70 Km

Ciclostorica Vintage

70 Km

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Ciclostorica Vintage

É OBBLIGATORIO LA PARTECIPAZIONE CON BICICLETTE E ABBIGLIAMENTO VINTAGE.

Percorso da 70 Km.
491 metri di dislivello attivo

E’ un percorso di media difficoltà, che collega la pianura bergamasca ai colli orobici, passando attraverso le principali aree naturalistiche protette della pianura.

Per la partecipazione è richiesto  il certificato medico NON agonistico, mentre le persone che superano i 70 anni di età è richiesto il certificato medico agonistico.

Punto di partenza e di arrivo è Treviglio, seconda città della provincia e punto di riferimento della pianura bergamasca.

Dopo aver raggiunto Città Alta dai Colli, e pedalato lungo le mura, patrimonio Unesco, è previsto un punto di ristoro presso la Cittadella dello Sport di Bergamo

Nel rientro da Bergamo a Treviglio, all’interno del parco del Serio, è previsto un punto di ristoro presso il castello di Malpaga

La partenza è programmata da Treviglio(Bg) , piazza Manara domenica 2 luglio alle ore 8.00

Trattandosi di una escursione/corteo a velocità controllata tutti i partecipanti dovranno rispettare le indicazioni fornite dai responsabili dei mezzi dell’organizzazione e non sarà possibile superare tali veicoli. Sarà altresì presente un furgone scopa a chiusura del corteo per recuperare mezzi e persone in difficoltà.

Il costo per l’iscrizione è di euro 30,00

I partecipanti devono essere muniti di regolare tessera rilasciata dal proprio Ente,chi non fosse tesserato con nessun Ente è previsto un supplemento di euro 5,00 per una copertura assicurativa giornaliera.

Le aree naturalistiche

Il tratto iniziale del percorso, da Treviglio a Brembate, attraversa la parte nord del Plis della Geradadda
Il Parco della Geradadda è un PLIS istituito nel 2007 che comprende i comuni di Arcene, Canonica d’Adda, Casirate d’Adda, Ciserano, Fara Gera d’Adda, Pontirolo Nuovo e Treviglio.Il territorio del Parco si estende dal comune di Pontirolo al comune di Casirate, comprendendo anche parte del territorio dei comuni di Ciserano, Treviglio ed Arcene. Il Parco è caratterizzato da una fitta rete irrigua, costituita da parte del fiume Adda e dalle rogge derivate dall’Adda e dal Brembo, tra cui le principali sono: la roggia Vailata (derivata dal fiume Adda), la roggia Brembilla, la roggia Moschetta, la roggia Vignola e la roggia Melzi (derivate dal fiume Brembo).La rete idrica ha determinato la vocazione agricola del territorio del Parco, caratterizzato da grandi estensioni di parchi coltivati a mais e cereali, intervallati da siepi e filari che rendono vario il paesaggio. Elemento caratterizzante la geomorfologia del Parco è la denominata “costa”, un terrazzamento fluviale ubicato tra Treviglio, Fara e Casirate, che da origine ad una variegata altimetria. Nelle aree limitrofe alla “costa” sono presenti zone residuali di bosco, dove si trovano farnie, olmi campestri, frassini, pioppi neri, carpini bianchi e aceri campestri. Nel Parco si possono effettuare diversi itinerari lungo le strade campestri che conducono alle cascine o ai centri abitati, nei quali si trovano le principali emergenze architettoniche

Il tratto di congiunzione tra la pianura e i colli viene fatto attraversando il Plis del basso corso del fiume Brembo, da Brembate a Curno.
Il parco locale del basso corso del Fiume Brembo comprende parte dei territori comunali di Bonate Sotto, Madone, Filago, Dalmine, Boltiere, Osio Sopra e Osio Sotto ed è stato riconosciuto dalla Provincia di Bergamo nel febbraio 2005. Comprende un tratto dell’ampia valle planiziale del Fiume Brembo, definita da ben visibili scarpate laterali che scendono ripide verso il fondovalle. Queste scarpate sono per lunghi tratti interrotte da terrazzi morfologici, a testimonianza delle antiche fasi alluvionali, successive al termine delle glaciazioni quaternarie; la dinamica fluviale ha permesso in seguito al corso d’acqua di abbassare sempre più il proprio letto fino alle attuali quote

Da Mozzo a Bergamo il percorso attraversa la parte sud del Parco dei Colli di Bergamo
Il Parco dei Colli di Bergamo venne istituito nel 1977 (L.R. n. 36 del 18 agosto 1977), terzo parco in Regione Lombardia dopo il Parco del Ticino e il Parco delle Groane, per rispondere all’esigenza di salvaguardare e valorizzare un equilibrio tra la natura e la presenza umana nei colli che circondano la città.Comprende una superficie di più di 5.000 ettari, situata tra i 244 ed i 1146 m d’altitudine, suddivisa tra i comuni di Almé, Bergamo, Mozzo, Paladina, Ponteranica, Ranica, Sorisole, Torre Boldone, Valbrembo, Villa d’Almé.

L’area racchiusa nel perimetro del Parco dei Colli presenta un territorio dalle caratteristiche fisiche e morfologiche molto diverse tra loro, che vanno dalla collina in senso stretto ad ambiti montani e racchiude bellezze sia naturali sia architettoniche di grande pregio, tra le quali il Canto Alto e la Riserva del Giongo, il nucleo medioevale di Città Alta e il polittico di Lorenzo Lotto conservato nella chiesa parrocchiale di Ponteranica

La discesa da Seriate verso la bassa pianura bergamasca avviene attraverso il parco del Serio
Il Parco segue il corso del fiume Serio allo sbocco della valle montana fino alla sua foce in Adda nel primo tratto, da Seriate a Mozzanica, si manifesta il singolare fenomeno dell”inabissamento delle acque del fiume nel sottosuolo, a causa della percorrenza del substrato, per cui il letto fluviale appare spesso come una biancheggiante distesa di ghiaie (“gere”). Nel tratto successivo la falda riemerge in superficie e il fiume riacquista un alveo definito, che può facilmente originare zone paludose e di acque stagnanti, la cui evoluzione naturale è attualmente preclusa dalle numerose arginature e dalle bonifiche agricole. Impoverite in modo brutale dalla loro naturale vegetazione boschiva, le rive del Serio appaiono oggi alquanto degradate. Pochi nuclei di vegetazione di discreto valore sono rintracciabili presso la Riserva naturale di Palata Menasciutto. Il paesaggio è quindi totalmente caratterizzato dalla presenza dell’agricoltura con estese coltivazioni a pioppeto e cerealicole, mentre le rive del fiume sono fortemente segnate dall’intensa attività di escavazione di sabbia e ghiaia, effettuata quasi sempre in falda, che ha provocato la formazione di numerosi laghi di cava. Tra le testimonianze storiche è da segnalare la presenza del Castello di Malpaga.